Camelie, riconoscere i nemici

Fisiopatie, funghi e parassiti animali da conoscere

Camelie, riconoscere i nemici

Per la camelia, la clorosi è sempre in agguato.  Non è una malattia, ma una fisopatia, causata da una carenza di ferro, che non è presente a sufficienza nel terriccio o non può essere assorbito perché il terreno è troppo calcareo. Si manifesta con decolorazioni della lamina fogliare, dove solo le nervature rimangono verdi. Le foglie restano turgide, seppur ingiallite, non si seccano e non cadono. Rimediate innaffiando due volte al mese con acqua addizionata di ferro chelato (sequestrene).

Virus: spesso a seguito di un attacco di afidi (veicolo di virus), compaiono foglie decolorate o macchiettate. Vanno subito eliminate. Se il fenomeno continua e si allarga all’intera pianta, l’esemplare non può essere curato (non esistono prodotti antivirus).

Il marciume radicale, dovuto ad annaffiature troppo abbondanti su terriccio privo dell’adeguato drenaggio, lascia in genere poche speranze. La pianta assume un aspetto sofferente e appassisce pian piano senza seccarsi; compaiono chiazze nere sul fogliame; tirandola, la pianta fuoriesce senza opporre resistenza, poiché è priva di radici. Si può tentare di lasciar asciugare il terreno; se la pianta emette nuovi germogli, può riuscire a riprendersi.

Le fumaggini sono forme fungine di colore nero che ricoprono la vegetazione imbrattata di melata prodotta dagli afidi. Non sono particolarmente nocivi, ma deturpano la pianta. Oltre a eliminare la causa (gli afidi), puliamo con una spugnetta le singole foglie, oppure utilizziamo il sapone molle, che svolge un'azione di pulizia e aiuta ad allontanare gli afidi

Le macchie gialle o nere sulle foglie,  se trascurate si estendono all’intera pianta, spogliandola; è una forma di malattia fungina che richiede un trattamento con prodotti fungicidi a base di rame.

Il marciume dei boccioli è frequente nelle primavere fredde e umide: preveniamolo intervenendo a fine autunno con un trattamento fungicida a base di rame.

Gli afidi si insediano sulla pagina inferiore delle foglie, succhiando la linfa, provocando reazioni dei tessuti lesi e trasmettendo virus. Combatteteli con un prodotto aficida, meglio se di tipo sistemico.

Le cocciniglie a scudetto prediligono i rametti e la nervatura principale delle foglie: appaiono come minuscoli gusci biancastri immobili. Effettuate in primavera un trattamento a base di olio minerale da ripetere due o tre volte a distanza di una ventina di giorni.

L’oziorrinco non disdegna il fogliame coriaceo della camelia, su cui compaiono le caratteristiche tacche tondeggianti. Irrorate la chioma, dopo che sono calate le tenebre, con insetticidi sistemici; trattate il terreno intorno al fusto con un prodotto contro gli insetti terricoli (le larve si nascondono nel terreno di giorno ed escono la notte per nutrirsi del fogliame).


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